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Prima cura nel caso di danni da gelo

La settimana scorsa, le colture di vaste aree italiane sono state colpite da gravi gelate, con temperature arrivate abbondantemente al di sotto dello zero (da 0° C a - 5,5°C). Gli shock freddi, in primavera,  portano sempre danni per tutte le nostre colture. Il gelo può causare danni da allessature, ai nuovi germogli e ai fiori delle colture perenni. L'entità del danno dipenderà innanzitutto dal tipo di coltura e dalla temperature raggiunte e per quanto tempo.

E' tempo di agire

Non possiamo avere influenza positiva e neppure condizionare o prevenire adeguatamente sulla maggior parte di questi fattori. Nelle colture perenni, come alberi da frutto e vigneti, la qualità della nutrizione delle piante, eseguita nella stagione precedente è molto importante per prevenire in parte questi danni. Vi sono chiare indicazioni e studi che confermano che le riserve di alcuni carboidrati all'interno della pianta (come gli alcoli di zucchero) fungono da "antigelo" all'interno delle cellule. La concentrazione di queste riserve di carboidrati dipende fortemente dalla fotosintesi del post-raccolta. Una parte significativa dell'energia prodotta in quel momento è immagazzinata negli steli e nei rami, aumentando così le riserve e, di conseguenza, la resistenza al gelo nell'anno successivo, sarà maggiore.

Prima cura

I trattamenti post-raccolta con Hyberol o  altri prodotti fogliari, come Fructol NF o Kappa V, ottimizzeranno la fotosintesi e quindi la produzione di carboidrati, che ci consentiranno di migliorare la situazione, in caso di abbassamenti di temperatura primaverili. Poiché lo zinco e il boro svolgono un ruolo specifico in questo processo e poiché questi elementi sono anche tenuti in riserva dalle piante, è necessario prestare particolare attenzione affinché sia garantita una corretta dotazione, all'interno delle piante, di questi nutrienti.

Una volta che il gelo ha causato danni alle colture annuali, dobbiamo valutare l'entità del danno, verificare se la coltura può essere salvata o quale sarà la perdita nella produzione di frutta.

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Adattate la nutrizione

Se le colture hanno abbastanza potenziale per poter "salvare" una sufficiente produzione, possiamo mirare tempestivamente la nutrizione delle colture, per stimolare la ripresa vegetativa e per salvare i frutti ancora potenzialmente sani. La corretta fertilizzazione delle colture danneggiate dal gelo è essenziale. Inizialmente dobbiamo riattivare e stimolare l'attività metabolica e poi la crescita. Dobbiamo stimolare la divisione cellulare e la formazione di nuovi germogli. Gli elementi nutrizionali che sono particolarmente importanti per questi processi sono:

  • Boro: elemento chiave che regola una corretta divisione cellulare nei germogli e assicura la qualità e la fertilità dei fiori
  • Fosforo: importante anche per la divisione cellulare e per il trasporto di energia all'interno delle piante.
  • Zinco: interviene nella produzione di ormoni della crescita delle piante, particolarmente importanti per la ripresa vegetativa

Completate il trattamento

La nutrizione delle piante deve essere completa: tutti i nutrienti sono essenziali per un buon recupero della pianta. Anche gli estratti di alghe, ricche di citochinine, carboidrati, amminoacidi saranno di grande supporto a questo processo.

Nelle colture annuali è importante verificare se i punti di crescita sono ancora vitali e attivi. In genere, i punti di crescita al di sotto della superficie del suolo sono più protetti e avranno maggiori possibilità di sopravvivere e recuperare.

Tuttavia le giovani piantine emergenti soffriranno per le basse temperature. Per gli stessi motivi sopramenzionati anche per queste colture gli elementi fosforo, boro e zinco, in combinazione con l'estratto di alghe, sono importanti per il recupero dopo il gelo.

L'approccio concreto

Si consigliano 1-3 applicazioni con una di queste combinazioni di prodotti.

  • Chelal Alga + Chelal Zn (of Landamine Zn) + Chelal B
  • Hyberol (bevat, algen, B, Zn)
  • Chelal AZ + Chelal B (of Landamine BMo)

Poiché le esigenze alimentari sono inizialmente ridotte, bisogna iniziare con dosi basse e aumentarle gradualmente man mano che procede il recupero. Solo dopo un effettivo miglioramento, possiamo accelerare ulteriormente il recupero, aggiungendo azoto al trattamento. Il miglior prodotto per questo scopo  è Kappa V, che contiene non solo azoto, ma anche fosforo, potassio, magnesio e ,in più, una piccola quantità di ferro e boro.

Per un consiglio personalizzato, scriveteci al: info@chelal.com